mercoledì 28 marzo 2007
L'Antica Pittura Mai Nata
il grigio
buio.
Sfocatissimo
eppure nitido
ma tanto sfocato.
Il rumore della pioggia
il tuo respiro
lì che guardi
pensi.
Il calore di un corpo.
Condensa
sul vetro
freddo.
L'aria che esce dalla bocca o dal naso.
Calda.
Guardo giù.
(e sorridi)
Tu mi fai sorridere
ma se guardo giù
(se guardi giù?)
un po' di malinconia.
venerdì 23 marzo 2007
I due girovaghi
Siamo soli. Bianca l'aria
vola come in un mulino.
Nella terra solitaria
siamo in due, sempre in cammino.
Soli i miei, soli i tuoi stracci
per le vie. Non altro suono
che due gridi:
—Oggi ci sono
e doman me ne vo . . .
—Stacci!
stacci! stacci!
Io di qua, battendo i denti,
tu di là, pestando i piedi:
non ti vedo, e tu mi senti;
io ti sento, e non mi vedi.
Noi gettiamo i nostri urlacci,
come cani in abbandono
fuor dell'uscio:
—Oggi ci sono
e doman me ne vo . . .
—Stacci!
stacci! stacci!
Questa terra ha certe porte,
che ci s'entra e non se n'esce.
È il castello della morte.
S'ode qui l'erba che cresce:
crescer l'erba e i rosolacci
qui, di notte, al tempo buono:
ma nient'altro. . .
—Oggi ci sono
e doman me ne vo. . .
—Stacci!
stacci! stacci!
C'incontriamo . . . Io ti derido?!
No, compagno nello stento!
No, fratello! È un vano grido
che gettiamo al freddo vento.
Nè c'è un viso che s'affacci
per dire, Eh! spazzacamino! . . .
per dire, Oh! quel vecchiettino
degli stacci
degli stacci! . . .
—stacci! stacci!
G. Pascoli