martedì 11 aprile 2006

De profundis clamavi


 



 


Imploro pietà da Te, l’unico che io ami,


dal nero abisso dove il cuore è andato a fondo.


E’ un mondo tetro, dall’orizzonte di piombo,


dove la notte risuona d’orrore e voci blasfeme.



Si libra appena, sei mesi, sole senza calore;


gli altri sei ricopron le tenebre il suolo;


è un luogo più spoglio delle terre del Polo:


non ruscelli, né bestie, né prati, né foreste!



Non c’è il tutto il mondo orrore che superi


la fredda crudeltà di questo sole algido


e dell’immensa notte al Caos paragonabile;



invidio la sorte delle bestie più ignobili


che nel sonno dei bruti possono immergersi


tanto il filo del tempo è lungo a trascorrere!



Charles Baudelaire


(da Le Fleurs du Mal)

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