De profundis clamavi
Imploro pietà da Te, l’unico che io ami,
dal nero abisso dove il cuore è andato a fondo.
E’ un mondo tetro, dall’orizzonte di piombo,
dove la notte risuona d’orrore e voci blasfeme.
Si libra appena, sei mesi, sole senza calore;
gli altri sei ricopron le tenebre il suolo;
è un luogo più spoglio delle terre del Polo:
non ruscelli, né bestie, né prati, né foreste!
Non c’è il tutto il mondo orrore che superi
la fredda crudeltà di questo sole algido
e dell’immensa notte al Caos paragonabile;
invidio la sorte delle bestie più ignobili
che nel sonno dei bruti possono immergersi
tanto il filo del tempo è lungo a trascorrere!
Charles Baudelaire
(da Le Fleurs du Mal)
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