Presso i Celti il cinghiale e l'orso simboleggiavano rispettivamente i rappresentanti dell'autorità spirituale e quelli del potere temprale, cioè le due caste dei druidi e dei cavalieri, equivalenti, almeno originariamente e nei loro attributi essenziali, a ciò che sono in India le caste dei Brahmani e degli Kshatriya.
[...] questo simbolismo [...] è uno dei segni del collegamento diretto della tradizione celtica colla tradizione primordiale del presente Manvantara[...]
Osserviamo innanzitutto l'importanza attribuita al simbolo del cinghiale anche dalla tradizione indù, derivata pur essa direttamente dalla tradizione primordiale[....]
Il nostro Kalpa intero, cioè tutto il ciclo della manifestazione del nostro mondo, vi è designato come "Ciclo del cinghiale bianco".
Stando così le cose, e se si considera l'analogia che esiste necessariamente tra il ciclo maggiore e i cicli subordinati, è naturale che il segno del Kalpa, se così ci si può esprimere, si ritrovi al punto di partenza del Manvantara; per questo la 'terra sacra' polare, sede del centro spirituale primordiale di questo Manvantara, è chiamata anche "terra del cinghiale".
Rhiannon (il suo nome è anche "Fanciulla di Annwn" o una variante di Rigatona, "la Grande Regina"), una versione della dea-cavallo Epona e della sovranità.. Era la signora degli Uccelli Canori. Apparve a Pwyll, signore di Dyfed, come una bellissima donna, vestita di abbagliante oro, su un cavalo bianco. Pwyll la fece inseguire dal suo cavaliere più veloce ma non riuscì a catturarla. Il terzo giorno egli le parlò e lei gli disse che l'avrebbe voluto come sposo al posto di suo marito Gwawl. Pwyll l'avrebbe corrisposta entro un anno e un giorno. Col suo aiuto, egli vinse alla corte di suo padre Hefeydd il Vecchio. Ella partorì un figlio di Pwyll che sparì. Le sue donne uccisero un neonato e si imbrattarono col suo sangue per evitare che venisse incolpata della perdita del bambino. Come punizione, Rhiannon trascorse sette anni a raccontare la sua storia a tutti i visitatori e a condurli a corte in groppa, come fosse un cavallo. Nel frattempo il bambino crebbe alla corte di Teyrnon le cui giumente partorivano alla vigilia dell'1 maggio e perdevano misteriosamente i puledri. Quando Teyrnon si mise di guardia riuscì a salvare un puledro da una strana bestia e scoprì inoltre fuori dalla stalla, un bimbo che lui e sua moglie avevano adottato. Il bambino in sette anni era divenuto un giovane uomo e consegnò il puledro salvato la notte in cui venne ritrovato. Teyrnon riconobbe in lui il figlio di Pwyll e lo restituì alla sua famiglia, dove la madre lo chiamò Pryderi ("preoccupazione"). Poi, dopo la morte di Pwyll, Rhiannon sposò Manawydan, un grande mago fratello di Bran e Branwen e figlio di Llyr. Un bel giorno, tutta Dyfed era divenuta una terra arida e solo Rhiannon, Manawydan, Prydiri e sua moglie Cigva erano stati risparmiati. Manawydan e Prydiri trovandosi a caccia inseguirono un enorme cinghiale bianco in un declivio, dove Prydiri vide una ciotola d'oro, ma quando la toccò subì un incantesimo e la stessa cosa successe a Rhiannon; poi il declivio svanì portandoli con sé. Venne salvata quando Manawydan catturò la moglie del loro nemico, Llwyd che si era preso la rivincita per il maltrattamento di Gwawl.
Presso i Greci la rivolta degli Kshatryia [rivolta ciclica del materiale contro lo spirituale] era raffigurata dalla caccia al cinghiale calidonio, che d'altronde rappresenta manifestamente la versione nella quale gli stessi Kshatryia esprimono la pretesa di attribuirsi una vittoria definitiva, giacchè il cinghiale vi è da loro ucciso; e Ateneo riferisce [Depnosophistarum IX,13], seguendo autori più antichi, che il cinghiale calidonio era bianco, il che lo identifica di fatto allo Shweta-varaha della tradizione Indù.
Seguo la guida degli antichi saggi
RispondiEliminami affido al cuore ed attraverso il male;
a chi confessi i tuoi segreti?
ferito al mattino a sera offeso
salta su un cavallo alato
prima che l'incostanza offuschi lo splendore
Franco Battiato, 'Le aquile non volano a stormi'
Cos'è il cinghiale bianco?
RispondiEliminaLa domanda è mal posta.
RispondiEliminaPresso i Celti il cinghiale e l'orso simboleggiavano rispettivamente i rappresentanti dell'autorità spirituale e quelli del potere temprale, cioè le due caste dei druidi e dei cavalieri, equivalenti, almeno originariamente e nei loro attributi essenziali, a ciò che sono in India le caste dei Brahmani e degli Kshatriya.
RispondiElimina[...] questo simbolismo [...] è uno dei segni del collegamento diretto della tradizione celtica colla tradizione primordiale del presente Manvantara[...]
Osserviamo innanzitutto l'importanza attribuita al simbolo del cinghiale anche dalla tradizione indù, derivata pur essa direttamente dalla tradizione primordiale[....]
Il nostro Kalpa intero, cioè tutto il ciclo della manifestazione del nostro mondo, vi è designato come "Ciclo del cinghiale bianco".
Stando così le cose, e se si considera l'analogia che esiste necessariamente tra il ciclo maggiore e i cicli subordinati, è naturale che il segno del Kalpa, se così ci si può esprimere, si ritrovi al punto di partenza del Manvantara; per questo la 'terra sacra' polare, sede del centro spirituale primordiale di questo Manvantara, è chiamata anche "terra del cinghiale".
Renè Guenon, Simboli della Scienza Sacra
Rhiannon (il suo nome è anche "Fanciulla di Annwn" o una variante di Rigatona, "la Grande Regina"), una versione della dea-cavallo Epona e della sovranità.. Era la signora degli Uccelli Canori. Apparve a Pwyll, signore di Dyfed, come una bellissima donna, vestita di abbagliante oro, su un cavalo bianco. Pwyll la fece inseguire dal suo cavaliere più veloce ma non riuscì a catturarla. Il terzo giorno egli le parlò e lei gli disse che l'avrebbe voluto come sposo al posto di suo marito Gwawl. Pwyll l'avrebbe corrisposta entro un anno e un giorno. Col suo aiuto, egli vinse alla corte di suo padre Hefeydd il Vecchio. Ella partorì un figlio di Pwyll che sparì. Le sue donne uccisero un neonato e si imbrattarono col suo sangue per evitare che venisse incolpata della perdita del bambino. Come punizione, Rhiannon trascorse sette anni a raccontare la sua storia a tutti i visitatori e a condurli a corte in groppa, come fosse un cavallo. Nel frattempo il bambino crebbe alla corte di Teyrnon le cui giumente partorivano alla vigilia dell'1 maggio e perdevano misteriosamente i puledri. Quando Teyrnon si mise di guardia riuscì a salvare un puledro da una strana bestia e scoprì inoltre fuori dalla stalla, un bimbo che lui e sua moglie avevano adottato. Il bambino in sette anni era divenuto un giovane uomo e consegnò il puledro salvato la notte in cui venne ritrovato. Teyrnon riconobbe in lui il figlio di Pwyll e lo restituì alla sua famiglia, dove la madre lo chiamò Pryderi ("preoccupazione"). Poi, dopo la morte di Pwyll, Rhiannon sposò Manawydan, un grande mago fratello di Bran e Branwen e figlio di Llyr. Un bel giorno, tutta Dyfed era divenuta una terra arida e solo Rhiannon, Manawydan, Prydiri e sua moglie Cigva erano stati risparmiati. Manawydan e Prydiri trovandosi a caccia inseguirono un enorme cinghiale bianco in un declivio, dove Prydiri vide una ciotola d'oro, ma quando la toccò subì un incantesimo e la stessa cosa successe a Rhiannon; poi il declivio svanì portandoli con sé. Venne salvata quando Manawydan catturò la moglie del loro nemico, Llwyd che si era preso la rivincita per il maltrattamento di Gwawl.
RispondiEliminaPresso i Greci la rivolta degli Kshatryia [rivolta ciclica del materiale contro lo spirituale] era raffigurata dalla caccia al cinghiale calidonio, che d'altronde rappresenta manifestamente la versione nella quale gli stessi Kshatryia esprimono la pretesa di attribuirsi una vittoria definitiva, giacchè il cinghiale vi è da loro ucciso; e Ateneo riferisce [Depnosophistarum IX,13], seguendo autori più antichi, che il cinghiale calidonio era bianco, il che lo identifica di fatto allo Shweta-varaha della tradizione Indù.
RispondiElimina>La domanda è mal posta.
RispondiEliminaVolevi forse dire:"Maestro che ore sono?"