Ieri sera ho sentito queste stesse, esatte, note ,da un’orchestra simile, in dimensioni, a questa, che suonava su un grande palco davanti alla cattedrale, faceva freddo ma non troppo, c’erano profumi di castagne e - un po’ greve - di maiale arrosto, i colori dominanti erano nero, bianco rifulgente e blu (una specie di spada, quest’ultima, che univa i primi due, nascendo nel bianco e morendo nel nero) , gli spazi erano molto aperti, i palazzi illuminati , c’era gente che correva da tutte le parti, ognuno riceveva quelle note secondo le attitudini del proprio animo, più meno aperto, più o meno distratto, più o meno conscio nell’accoglierle ed elaborarle con le proprie mani interiori.
Oggi le sento in questo luogo.
Entrano dentro, nei due casi, seguendo vie estremamente diverse.
è bello qui.
RispondiEliminaLo vorrei.
RispondiEliminaGrazie Veramente.
RispondiEliminaRimarrà fermo qua.
A Te e a Voi, per la meravigliosa condivisione.
RispondiEliminaE' vero.
RispondiEliminaIeri sera ho sentito queste stesse, esatte, note ,da un’orchestra simile, in dimensioni, a questa, che suonava su un grande palco davanti alla cattedrale, faceva freddo ma non troppo, c’erano profumi di castagne e - un po’ greve - di maiale arrosto, i colori dominanti erano nero, bianco rifulgente e blu (una specie di spada, quest’ultima, che univa i primi due, nascendo nel bianco e morendo nel nero) , gli spazi erano molto aperti, i palazzi illuminati , c’era gente che correva da tutte le parti, ognuno riceveva quelle note secondo le attitudini del proprio animo, più meno aperto, più o meno distratto, più o meno conscio nell’accoglierle ed elaborarle con le proprie mani interiori.
Oggi le sento in questo luogo.
Entrano dentro, nei due casi, seguendo vie estremamente diverse.