Né mi stancherò di scriverti; tutt'altro conforto è perduto;
né tu, mio Lorenzo, ti stancherai di leggere queste carte
ch'io senza vanità, senza studio e senza rossore ti ho sempre scritto ne' sommi piaceri e ne' sommi dolori dell'anima mia.
Serbale.
Presento che un dì ti saranno necessarie per vivere, almeno come potrai,
col tuo Jacopo.
né tu, mio Lorenzo, ti stancherai di leggere queste carte
ch'io senza vanità, senza studio e senza rossore ti ho sempre scritto ne' sommi piaceri e ne' sommi dolori dell'anima mia.
Serbale.
Presento che un dì ti saranno necessarie per vivere, almeno come potrai,
col tuo Jacopo.
Ugo Foscolo
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
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