sabato 15 settembre 2007

Lorenzo

Né mi stancherò di scriverti; tutt'altro conforto è perduto;

né tu, mio Lorenzo, ti stancherai di leggere queste carte

ch'io senza vanità, senza studio e senza rossore ti ho sempre scritto ne' sommi piaceri e ne' sommi dolori dell'anima mia.

Serbale.

Presento che un dì ti saranno necessarie per vivere, almeno come potrai,

col tuo Jacopo.





Ugo Foscolo

Le ultime lettere di Jacopo Ortis

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