Franz si era, un po' per volta, abituato a quel pallore del conte che lo aveva tanto colpito la prima volta che l'aveva veduto; nè poteva fare a meno di rendere giustizia alla bellezza della testa severa, della quale questo pallore era il solo difetto o la principale bellezza. Vero eroe di Byron, Franz non poteva non solo vederlo, ma neppure pensare a lui senza immaginarsi quel tetro volto sulle spalle di Manfredi o sotto la cotta d'armi di Lara. Aveva impressa sulla fronte quella ruga che indica la presenza incessante di un amaro pensiero, aveva quegli occhi ardenti che leggono nel più profondo dell'anima, il labbro superbo e sprezzante che dà alle parole quel particolare carattere per cui si imprimono profondamente nella memoria di chi le ascolta. Il conte non era più giovane; aveva quarant'anni almeno, eppure si comprendeva a meraviglia che era fatto per dominare i giovani. In realtà, e ciò per un'ultima rassomiglianza con gli eroi fantastici del poeta inglese, il conte sembrava avere il dono del fascino.
Cos'è il fascino?
RispondiEliminaE' una cosa buona?
Non necessariamente. Esso può essere utilizzato in vari modi, e non per forza questi sono buoni.
RispondiEliminaIl fascino in sé è buono per chi lo possiede, ma non per chi lo subisce. Non necessariamente almeno.