venerdì 23 marzo 2007



  • I due girovaghi





    Siamo soli. Bianca l'aria

    vola come in un mulino.

    Nella terra solitaria

    siamo in due, sempre in cammino.

    Soli i miei, soli i tuoi stracci

    per le vie. Non altro suono

    che due gridi:

    —Oggi ci sono

    e doman me ne vo . . .

    —Stacci!

    stacci! stacci!


    Io di qua, battendo i denti,

    tu di là, pestando i piedi:

    non ti vedo, e tu mi senti;

    io ti sento, e non mi vedi.

    Noi gettiamo i nostri urlacci,

    come cani in abbandono

    fuor dell'uscio:

    —Oggi ci sono

    e doman me ne vo . . .

    —Stacci!

    stacci! stacci!


    Questa terra ha certe porte,

    che ci s'entra e non se n'esce.

    È il castello della morte.

    S'ode qui l'erba che cresce:

    crescer l'erba e i rosolacci

    qui, di notte, al tempo buono:

    ma nient'altro. . .

    —Oggi ci sono

    e doman me ne vo. . .

    —Stacci!

    stacci! stacci!


    C'incontriamo . . . Io ti derido?!

    No, compagno nello stento!

    No, fratello! È un vano grido

    che gettiamo al freddo vento.

    Nè c'è un viso che s'affacci

    per dire, Eh! spazzacamino! . . .

    per dire, Oh! quel vecchiettino

    degli stacci

    degli stacci! . . .

    —stacci! stacci!




G. Pascoli

2 commenti:

  1. cciiiao!

    ho letto che sei fan dei beatles! mi farebbe piacere invitarti nel mio forum...posso? Beh, ti lascio il link, se ti va, sei la benvenuta! http://the-beatles.forumfree.net

    Spero di vederti presto, altrimenti ciao, è stato un piacere! E SCUSA per il disturbo >.

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  2. Pascoli "Dall'argine"



    Posa il meriggio su la prateria.

    Non ala orma ombra nell'azzurro e verde.

    Un fumo al sole biancica; via via

    fila e si perde.



    Ho nell'orecchio un turbinio di squilli,

    forse campani di lontana mandra;

    e, tra l'azzurro penduli, gli strilli

    della calandra

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